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Profumo 6.8
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Gusto 7.2
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Emozione 7.5
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Bevibilità 6.6
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Colore 7.5
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Le Classificazioni Degli Utenti (0 Voti)
0
Aspetti Positivi:
Colore: paglierino chiaro dai riflessi luminosi; Profumo: zafferano, ginestra, nocciola; Gusto: ampia testa, corpo con ampia struttura, sapido, ma con cenno di mela renetta, fresco, con spalla acida importante ma particolarmente piacevole ed intrigante, coda lunga sinuosa abba spessa dai toni di pompelmo rosa e nocciola tostata. leggermente ancora giovane EMOZIONE: UNA BELLISSIMA E RARA DURELLA FERMA
Aspetti Negativi:
leggermente giovane
Cantina:
Azienda Agricola Piccinin Daniele
Nome:
Muni Montemagro
Annata:
2017
Gradazione:
14g
Provenienza:
via governi, 4, 37035 San Giovanni Ilarione VR
Prezzo medio:
CIRCA 13-15 EURO
La storia della famiglia Perini inizia indietro nel tempo, nei primi del novecento, i bisnonni acquistarono i vigneti dalla Chiesa, allora proprietaria di numerose terreni. La maggior parte degli agricoltori che utilizzavano tecniche spartane sia in vigna che in cantina, capirono le potenzialità di queste uve, di cui la Santa Maria è sicuramente la protagonista; uva dolce non stucchevole, coltivata in un terreno sabbioso derivante dalla presenza del mare ritiratosi milioni di anni fa, e dalla presenza di calcare, con inclusioni di fossili marini.
Il padre Enzo tramandò gli insegnamenti ai figli, tra cui l’antica tecnica dedicata all’appassimento delle uve; trascorsero gli anni e grazie all’aiuto del fratello Luigi, oggi scomparso, l’azienda si ampliò, fu una delle fondatrice della DOC di Vigoleno e sostenitrice del mantenimento di un disciplinare restrittivo di sole uve locali.
Tre ettari e mezzo a vigneto di proprietà, dislocati in più parcelle nel comune di Vigoleno e Bacedasco, di cui 1.5 ettari atti alla produzione del dolce nettare, in particolare di uva Santa Maria che compone circa il 60% del vin santo dell’azienda, di cui una vigna di 70 anni funge da madre per la selezione massale (si scelgono i soggetti con le caratteristiche migliori all’interno di un vigneto, si controllano prima della vendemmia le viti e gli eventuali attacchi di parassiti o virosi e si prelevano nel periodo della potatura invernale le marze – parte della vite che porterà foglie e frutti- adatte per l’innesto sulla talea americana) dell’azienda ed anche per altri produttori, in quanto non esiste un vivaista che produce le barbatelle di questi rari vitigni; questo è anche uno dei motivi che ha portato progressivamente all’abbandono della produzione del Vin Santo di Vigoleno
EMOZIONE: DENSO E SPEZIATO
Degustazione: presso l’azienda 05/08/2019 con la proprietaria
Daniele Piccinin nasce ristoratore. Un giorno, tra le tante bottiglie che gli capita di assaggiare, incappa in un vino di Angiolino Maule (presidente e anchorman di VinNatur – Associazione di Vignaioli Naturali). Ne resta profondamente colpito per la distanza rispetto a tutto ciò che aveva assaggiato sino ad allora. Decide di andarlo a trovare per approfondire la sua via al vino. Ricorda ancora la semplicità con cui Maule gli disse ” Si schiaccia l’uva e diventa vino”. Inizieranno 4-5 anni di frequentazione per poi prendere la decisione di camminare con le proprie gambe. Siamo a San Giovanni Ilarione, in provincia di Verona, nella Lessinia area a nord est di Verona. La viticultura puntella i fianchi delle colline dai 200 ai 500 metri di altezza.Terreni molto calcarei con argilla e terra nera vulcanica.
Nel 2006 nasce il primo bianco di Daniele da una vigna in affitto di Chardonnay e una di Durella. Sceglie di prenderle nella contrada Muni, dove nacque suo nonno che per primo fece vino in famiglia.
E’ una scelta mirata: mantenere il legame con la terra delle sue radici e recuperare una varietà che sta scomparendo come la Durella (vitigno esistente in zona da più di mille anni e che un tempo prendeva il nome di rabiosa per la sua tipica freschezza – ad oggi ne rimangono nell’area solo 330 ettari su un totale di 3000 vitati preferendosi invece impianti a Muller Thurgau e Pinot Grigio). Sino al 2009 coltiva uva e vinifica da Angiolino Maule. Nel 2010 finalmente il primo vino fatto nella propria cantina. La produzione totale è solo di 12.000 bottiglie. (tratto da Decanto.it)
Obiettivo finale dell’azienda è permettere alla natura di essere in armonia con se stessa.
Il bianco Montemagro prende il nome dal Monte dove si trova la vigna. Magro appunto per la composizione del suolo asciutto e povero, dove la Durella ha trovato il suo ambiente competitivo.
EMOZIONE: UNA BELLISSIMA E RARA DURELLA FERMA
Degustazione Vinatur 2019 del 07/04/2019 Gambellara (VI)