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    Home » Milic Zagrski: Bezga 2016 linea Lune – Carso (TS) –
    Bianchi

    Milic Zagrski: Bezga 2016 linea Lune – Carso (TS) –

    14 Gennaio 2021Aggiornamento:28 Novembre 2023Nessun commento2 Minuti a Leggere
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    7.2
    • Profumo 7.0
    • Gusto 7.4
    • Emozione 7.6
    • Bevibilità 6.9
    • Colore 7.1
    • Le Classificazioni Degli Utenti (0 Voti) 0

    Aspetti Positivi:

    COLORE: ambra medio, molto luminoso, lievemente velato; PROFUMO: balsamico, eucalipto, uva spina bianca, mela cotogna, camomilla, zagara, pepe bianco mineralità calcarea; GUSTO: media apertura, corpo di struttura elegante, denso, piacevolmente sapido per la mineralità calcarea, in armonia con l'acidità, in perfetto equilibrio con la spalla acida, coda sottile molto lunga, abbastanza sinuosa, morbida, sentori di pesca gialla matura, ribes bianco maturo, salvia, e finale speziato di cucuma. EMOZIONE: UNA LUNA PIENA TUTTA DA BERE

    Aspetti Negativi:

    Cantina:

    Milič Società Agricola Semplice

    Nome:

    BeZga - linea LuNe

    Annata:

    2016

    Gradazione:

    12.5°

    Provenienza:

    Loc. Sagrado n.2 34010 Sgonico (TS) – ITALIA P.IVA 01315940328 Codice destinatario SDI: 6RB0OU9 Telefono: 040 229289 Cellulare: 3519515092 eMail: info@agriturismomilic.it

    Prezzo medio:

    15,00 euro

    La storia della famiglia Perini inizia indietro nel tempo, nei primi del novecento, i bisnonni acquistarono i vigneti dalla Chiesa, allora proprietaria di numerose terreni. La maggior parte degli agricoltori che utilizzavano tecniche spartane sia in vigna che in cantina, capirono le potenzialità di queste uve, di cui la Santa Maria è sicuramente la protagonista; uva dolce non stucchevole, coltivata  in un terreno sabbioso derivante dalla presenza del mare ritiratosi  milioni di anni fa, e dalla presenza di calcare, con inclusioni di fossili marini.

    Il padre Enzo tramandò gli insegnamenti ai figli, tra cui l’antica tecnica dedicata all’appassimento delle uve; trascorsero gli anni e grazie all’aiuto del fratello Luigi, oggi scomparso, l’azienda si ampliò, fu una delle fondatrice della DOC di Vigoleno e sostenitrice del mantenimento di un disciplinare restrittivo di sole uve locali.

    Tre ettari e mezzo a vigneto di proprietà, dislocati in più parcelle nel comune di Vigoleno e Bacedasco, di cui 1.5 ettari atti alla produzione del dolce nettare, in particolare di uva Santa Maria che compone circa il 60% del vin santo dell’azienda, di cui una vigna di 70 anni funge da madre per la selezione massale (si scelgono i soggetti con le caratteristiche migliori all’interno di un vigneto, si controllano prima della vendemmia le viti e gli eventuali attacchi di parassiti o virosi e si prelevano nel periodo della potatura invernale le marze – parte della vite che porterà foglie e frutti- adatte per l’innesto sulla talea americana) dell’azienda ed anche per  altri produttori, in quanto non esiste un vivaista che produce le barbatelle di questi rari vitigni; questo è anche uno dei motivi che ha portato progressivamente all’abbandono della produzione del Vin Santo di Vigoleno

    EMOZIONE: DENSO E SPEZIATO

    Degustazione: presso l’azienda 05/08/2019 con la proprietaria

    Nella nostra cultura, il vino ha sicuramente un’impronta importantissima. Già da secoli utilizzato come pietanza, come merce di scambio e addirittura come oro, nella nostra cultura è di basilare importanza.

    Un’antica leggenda narra che gli Sloveni si insediarono li dove crebbe la vite. Nella nostra mitologia c’e una divinità dedicata al culto del vino, Kurent. Il vino si riscontra nella saggezza popolare Slovena, dove un modo di dire ne invita il consumo. “Natočiti si čistega vina” (versarsi del vino pulito) e un modo di dire, dove viene indicata la necessitá di risolvere questioni parlando francamente.

    Il vino si riscontra nel cristianesimo, dove i bambini venivano battezzati con il vino, gli sposi da origini umili al posto delle fedi si versavano il vino sulle dita.

    Ma forse, il legame più forte si presenta nei nomi di persona.

    Grozdana, tradotto letteralmente sarebbe “il dono dell’uva” inquanto grozd=uva. Un nome femminile che sta andando in disuso dalla nostra gente, inquanto i nomi internazionali risultano molto piu accativanti.

    Vinko, nome maschile, sta per “vinello”. Un cognome tipico delle nostre zone e Rebula (it: Ribolla).

    E per finire in bellezza.. l’inno sloveno si intitola “Zdravljica” (Brindisi!) ed è un’opera di France Prešeren, un genio di origine contadina. L’inno sloveno è un inno al vino,alla viticoltura e all’amicizia tra i popoli. L’inno stesso è una carmina figurata, dove le strofe assumono la forma di un calice di vino.

    Insomma.. come si fa ad essere sloveno e non amare il vino?

    V sloveski kulturi vino ima važen pomen. Neki mit govori o tem, da so se Slovenci naselili tja, kjer raste vinska trta, že od nekdaj so se posluževali vina kot sredstvo za plačilo in celo kot nadomešček zlata. V slovenščini je pregovor “natočiti si čistega vina”, v našem matičnem jeziku imamo imeni kot sta Grozdana (grozd) in Vinko ter priimek Rebula. Tudi naša himna spominja na to pijačo: Zdravljica opeva vino, prijateljstvo in mir. Naša himna je “carmina figurata”, saj če opazimo, se kitice oblikujejo v kozarček vina..  Slovenec in vino sta torej pojma z neločljivo povezanostjo.

    Dal sito di Milic Zagrski

    Piccola realtà del Carso, ove passione e fatica trovano il giusto connubbio nei loro prodotti, sempre legati alla terra d’origine, con un’agriturismo che offre le prelibatezze locali, associate ad una linea di benessere e una fornita e valida batteria di vini, ove spiccano la Vitoska, la Malvasia Istriana e lo Chardonnay, seppur in quantità nettamente inferiori. Ma troviamo anche il principe dei rossi del carso il Terrano, che in questa terra e con la naturalezza che contraddistingu la cantina, trova un’ottima collocazione.

    Se volete saperne di più su questa splendida realta, troverete la recensione della cantina sul nostro

    blog www. lindovino.it : digitando la voce CANTINE

    Nello specifico la linea LuNE è stata pensata dal padre Milic Andrej per le sue amate figlie, nominando il vino LuNe (Lucija e Neza). Inquanto il vino è come le figlie..sai da dove vengono..ma non sai dove ti portano!

    Questo vino fa una macerazione di 28 giorni, quindi di un ciclo lunare. Non filtrato, non chiarificato, non subisce travasi, imbottigliato con la luna calante, invecchiato per 2 anni in barrique francesi.

    il BeZga è un nome scelto da Milic Andrej per la moglie, chiamata Bernarda Zagrska.

    Ma bezga in slovena significa anche fiore di sambuco.

    Ecco cosa simboleggia per la famiglia MIlic  il sambuco

    1. la moglie: come il fiore di sambuco, è fine, delicato e elegante, ma allo stesso tempo “selvaggio”
    2. trattamento in vigna: nelle vigne utilizziamo diverse tisane per effettuare i trattamenti, tra le quali le tisana di sambuco è tra le piu utilizzate.
    3. L’uvaggio in sé porta dei sentori di sambuco a causa della presenza della vitovska. L’utilizzo esclusivo di lieviti indigeni permette al vino di esprimere i suoi sentori autentici, tra i quali il sambuco
    4. nella cultura del Carso il sambuco era la pianta del matrimonio: si pensa infatti che attraverso diversi riti si potesse trovare il principe azzurro o almeno avere un suggerimento su chi potesse esso essere. Viene quindi percepita come la pianta dell’amore e della famiglia nella cultura rurale locale.

    EMOZIONE: UNA LUNA PIENA TUTTA DA BERE

    14-01-2021 Degustazione Privata

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