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Profumo 6.8
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Gusto 7.0
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Emozione 7.0
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Bevibilità 7.4
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Colore 7.0
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Le Classificazioni Degli Utenti (0 Voti)
0
Aspetti Positivi:
Colore: rubino intenso impenetrabile con riflessi luminosi; Profumo: cigliegia marasca, pepe nero, mora, noce moscata, eucalipto; Gusto: testa media mentre il corpo risulta più ampio, spalla acida in progressione ma equilibrata, tannini giovanili presenti ma non invasivi direi gradevoli, coda sottile lunga morbida di mora di rovo, mela annurca, rosmarino e con note di spezie come noce moscata, pepe nero, fresco di facile beva ; EMOZIONE: ROTONDO ARMONICO FRESCO
Aspetti Negativi:
leggermente giovane ma piacevole
Cantina:
Emesse società Agricola - (Le Vigne di Roberto terre di confine) -
Nome:
Faraja
Annata:
2018
Gradazione:
13,5°
Provenienza:
via Perlena -36030 Fara Vicentino (Vicenza) tel. 0445 1670127 -cell. 345 7982799 - email: info@levignediroberto.it
Prezzo medio:
Circa 9-10 euro
La storia della famiglia Perini inizia indietro nel tempo, nei primi del novecento, i bisnonni acquistarono i vigneti dalla Chiesa, allora proprietaria di numerose terreni. La maggior parte degli agricoltori che utilizzavano tecniche spartane sia in vigna che in cantina, capirono le potenzialità di queste uve, di cui la Santa Maria è sicuramente la protagonista; uva dolce non stucchevole, coltivata in un terreno sabbioso derivante dalla presenza del mare ritiratosi milioni di anni fa, e dalla presenza di calcare, con inclusioni di fossili marini.
Il padre Enzo tramandò gli insegnamenti ai figli, tra cui l’antica tecnica dedicata all’appassimento delle uve; trascorsero gli anni e grazie all’aiuto del fratello Luigi, oggi scomparso, l’azienda si ampliò, fu una delle fondatrice della DOC di Vigoleno e sostenitrice del mantenimento di un disciplinare restrittivo di sole uve locali.
Tre ettari e mezzo a vigneto di proprietà, dislocati in più parcelle nel comune di Vigoleno e Bacedasco, di cui 1.5 ettari atti alla produzione del dolce nettare, in particolare di uva Santa Maria che compone circa il 60% del vin santo dell’azienda, di cui una vigna di 70 anni funge da madre per la selezione massale (si scelgono i soggetti con le caratteristiche migliori all’interno di un vigneto, si controllano prima della vendemmia le viti e gli eventuali attacchi di parassiti o virosi e si prelevano nel periodo della potatura invernale le marze – parte della vite che porterà foglie e frutti- adatte per l’innesto sulla talea americana) dell’azienda ed anche per altri produttori, in quanto non esiste un vivaista che produce le barbatelle di questi rari vitigni; questo è anche uno dei motivi che ha portato progressivamente all’abbandono della produzione del Vin Santo di Vigoleno
EMOZIONE: DENSO E SPEZIATO
Degustazione: presso l’azienda 05/08/2019 con la proprietaria
Roberto Benazzoli è nato a Sandrigo (Vicenza). I nonni paterni coltivavano la vite e gestivano un’osteria nella piana di Rovereto, da dove il padre è partito alla volta del Veneto. Dopo gli studi Roberto entra nella forza vendite di Olivetti, quindi avvia una propria azienda nel campo del software diventando ben presto leader nel proprio settore. Del 2006 la decisione di cedere l’azienda e di ritornare alla terra. Poco dopo acquista infatti un podere a San Giorgio di Perlena che battezza “le Vigne di Roberto” nel quale mette a dimora i primi due ettari di vigneto. Da giovane Roberto era soprannominato dagli amici conejo (coniglio). Agile e sempre in movimento, come il simpatico roditore. Ed ecco comparire nell’insegna, accanto al suo nome, le orecchie del coniglietto.
Oggi Roberto Benazzoli vuole contribuire concretamente a riqualificare la zona di Breganze in chiave moderna: Le sue Vigne di Roberto esplora e valorizza Breganze quale grande terroir da bollicine.
Le Vigne di Roberto si trovano nel cuore dell’area DOC Breganze. Zona vitivinicola tra le più rinomate in Italia, riconosciuta quale Denominazione di Origine Controllata già nel 1968. Si estende dal fiume Astico al Brenta ai piedi dell’Altipiano di Asiago. Un territorio caratterizzato da suoli vulcanici nelle fasce collinari e strati alluvionali nelle parti pianeggianti. Terreni ideali per la coltivazione della vite che trova, grazie alle montagne a nord, riparo dalle correnti più fredde durante l’inverno e ventilazione in estate. Un microclima che consente di ottenere risultati lusinghieri anche con varietà di uve assai difficili da coltivare come il Pinot Nero.
Ben 13 sono infatti le varietà coltivate a Breganze e iscritte alla DOC. Tra queste un posto di tutto rispetto spetta all’uva Vespaiola. Una varietà autoctona, coltivata unicamente su questo territorio. La sua pianta è rustica e ben si adatta sia nelle annate siccitose che a quelle piovose. Gli acini dolci e dalla buccia sottile attirano le attenzioni di vespe e api (da cui il nome Vespaiola). Ma le uve al contempo sono caratterizzate da una spiccata acidità: questo rende la Vespaiola un’uva assolutamente versatile. Adatta a produrre vini spumanti freschi e fruttati, vini bianchi per accompagnare piatti gustosi (celebre l’abbinamento con il Bacalà) oppure dopo un lento appassimento la Vespaiola regala il celebre Torcolato.
Il vino è incontro. È il piacere di un bicchiere tra amici e la magia di un brindisi in due. Il vino è gioia dell’anima. La terra è qualcosa che hai dentro. È la fatica dei nonni e dei padri. Una voce che grida e che non puoi ignorare. Dopo una vita da imprenditore, ho deciso di dare ascolto a questa voce: tornare al mestiere dei miei antenati. Ho deciso di piantare una vigna che porti il mio nome e produrre un vino che mi assomigli. Un vino schietto e spensierato, ma legato a questa terra. Esattamente come me. Questo è il mio vino. E ci metto la firma. (Roberto Benazzoli)
EMOZIONE: ROTONDO ARMONICO FRESCO
Degustazione: Bassano Wine Festival del 08-12-2019