FESTIVAL CHE SALAME! IL VARZI DOP
10 E 11 GIUGNO 2023 – SECONDA EDIZIONE
UN CASTELLO DEI GOLOSI PER SUA MAESTÀ IL SALAME DI VARZI DOP
ECCO LE NOVITÀ DEL FESTIVAL 2023.
Sua Maestà il Salame di Varzi fa festa. Nel castello: il suo, a Varzi. È il Castello Malaspina (per eccellenza), accanto alla Torre delle Streghe, luogo iconico del Borgo Medioevale che nei giorni del 10 e 11 giugno prossimi apre alla seconda edizione del Festival del Salame di Varzi DOP, unica DOP del Pavese, orgoglio di un territorio e di un borgo.
Sabato 10 giugno, alle ore 16, al Castello privato di Varzi, della Famiglia Odetti di Marcorengo, eredi Malaspina, location restaurata, suggestiva e bellissima che riapre per le sue stagioni di eventi, culturali e non, il Consorzio Tutela del Salame di Varzi organizza un evento sul tema della promozione e salvaguardia della DOP, di questo prodotto eccellente e notissimo, identitario di un luogo, dove è nato, alle porte della Antica via del Sale.
L’appuntamento contribuisce ad approfondire temi legati alla tradizione, alla sostenibilità, alla tutela ed alla qualità nutrizionale di Sua Maestà il “Salame di Varzi”. L’appuntamento richiamerà esperti e giornalisti per un approfondimento e un punto tecnico/economico di questa importante DOP e sarà arricchito dalla proiezione di un docufilm dedicato al racconto ed all’emozione del Salame di Varzi.
Domenica 11 giugno, dalle 10 alle 18, il percorso denominato “Il girone dei Golosi” riapre le Cantine
Storiche, scrigni anche architettonici, dove venivano e vengono conservati i Salami per le perfette
fasi delle stagionature, e diventa storytelling diffuso dei produttori del Consorzio, ognuno abbinato
ad una Cantina, dove si propongono laboratori e degustazioni imperdibili anche per il contesto dei
luoghi dove il Salame si racconta da solo.
Novità di quest’anno, l’itinerario dei golosi entra ed esce proprio dal Castello Malaspina, che diventa base delle masterclass in abbinamento ai vini delle Denominazioni, coordinate dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, dove alla perfetta stagionatura si abbinerà la giusta tipologia di vino, pescando dalle 6 DOC ed una DOCG che questa terra del vino propone con valorizzazione e promozione di eccellenze con eccellenze.
Il giardino del Castello dei Golosi, in onore di sua Maestà Il Salame di Varzi DOP, diventa quest’anno anche Giardino diffuso dei talenti. Per un abbinamento di arte e artigianalità che accompagna il percorso degustativo messo in campo dai Consorzi per valorizzare in perfetta sinestesia un patrimonio identitario e unico. Dal Castello entra ed esce anche un itinerario di arte e artigianalità proposto dalla Associazione Il Giardino dei Talenti, perfetto accompagnamento di bellezza per meglio gustare i sapori e i profumi dei prodotti della nostra Terra.
L’intero progetto fa parte di un ampio programma informativo e promozionale che da maggio a dicembre prevederà anche la realizzazione di tour enogastronomici presso i ristoranti della provincia di Pavia, collocati in Oltrepò, nel Pavese e nella Lomellina e la realizzazione di momenti di informazione rivolti agli operatori del settore, ristoratori e chef.
NOI DELL’INDOVINO L’ABBIAMO ASSAGGIATO ED E’ UNA VERA LECCORNIA!
UNA STORIA DI ECCELLENZA: IL DOVERE DI RACCONTARE
Le origini del Salame di Varzi si perdono nella notte dei tempi. È nato con tutta probabilità dall’esigenza di conservare a lungo la carne, quale riserva alimentare da consumarsi durante l’intero anno o come provvista da usarsi nei lunghi trasferimenti. Quelli del tempo delle invasioni barbariche, della fine dell’Impero Romano. La sua storia è lunghissima.
La tradizione vuole che i Longobardi, all’arrivo in questa terra di conquista dove i maiali vivevano liberi e numerosi nelle selve ambientati in territori ideali per il loro allevamento, introdussero una tecnica conosciuta solo a loro, ma sconosciuta agli abitanti del posto, alle popolazioni autoctone, cioè: “Insaccare nel budello animale la carne triturata” a quel tempo a mano.
Fu una tecnica innovativa. Una rivoluzione nel processo di conservazione, una svolta nel migliore utilizzo della carne del maiale. Per il suo consumo, il salame, non necessitava più di fuochi per la cottura, poteva essere facilmente porzionato. Si presentava gustoso e morbido nella masticazione, a differenza della dura carne secca o salata. Questo procedimento entrò nella tradizione che man mano divenne abituale, una pratica gastronomica di salumeria, che nel tempo si è consolidata e perfezionata nella zona di Varzi e per affezione nei territori limitrofi. L’uomo ha saputo dare in questo modo grande importanza al maiale: fondamentale materia prima per la produzione del salame.
Una produzione ottenuta da un impasto a grana grossa con l’utilizzo di tutte le parti del maiale, compreso le pregiate, ed impiegando con grande sapienza quei pochi sapori che l’ambiente poteva fornire come: vino, aglio, sale e pepe. Né troppo, né poco. Dall’unione di tutti questi elementi, in equilibrio tra loro, dopo una sapiente e lunga stagionatura in un ambiente naturale quale è quello dell’Oltrepò Pavese montano, ne è risultato un meraviglioso prodotto dal sapore delicato e fragrante.
IL CONSORZIO DAL 1950
Nel 1950 un gruppo di produttori cercarono di gettare le basi per la costituzione di un Consorzio che rappresentasse i Produttori presenti in un preciso territorio dove venisse prodotto il salame con uguali tecniche e regole che delineassero le caratteristiche tipiche ed organolettiche comuni del Salame di Varzi.
Pare che nel 1970 ci fosse una cooperativa che radunasse alcuni produttori della zona del varzese. Il 16 aprile 1972 in Varzi si costituì il “Consorzio Valle Staffora fra produttori del salame di Varzi”. Ma il Consorzio non riuscì ad amalgamare la maggioranza dei Produttori. Sostanzialmente tutto rimase come prima.
Si arriva al giugno del 1984, sotto l’impulso del Comune di Varzi, della Comunità Montana OP e della Camera di Commercio di Pavia venne costituito il “Consorzio Volontario fra i produttori del Salamedi varzi” con lo scopo di giungere al riconoscimento della Denominazione di Origine (DO) e di svolgere attività di promozione, di vigilanza, di tutela e di garanzia del prodotto. I Produttori
che aderirono furono 29.
Il Disegno di legge: “Tutela della denominazione di Origine del Salame di Varzi, delimitazione della
zona di produzione e caratteristiche del prodotto” divenne Legge dello Stato Italiano n. 224 il 30
maggio 1989. Fu pubblicata sulla GURI il 9 giugno 1989, per entrare in vigore sei mesi dopo.
Inseguito il “Salame di Varzi” fu iscritto nel “Regolamento delle Denominazioni di Origine Protette (DOP) e delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP) ai sensi del Reg. CE n. 1107/96 della Commissione Europea del 12 giugno 1996 come “Salame di Varzi DOP”.
Dal 2005 il Salame di Varzi DOP è certificato dal Ministero dell’Agricoltura ed il controllo effettuato da Organismo autorizzato a tali operazioni. Il Consorzio è stato riconosciuto “Consorzio di Tutela del Salame di Varzi” con Decreto del 28 Gennaio 2009 sempre dal Ministero delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali.
UNA CRESCITA DI VALORE